Ricordare per non rivivere, il messaggio del Sindaco

“Il 27 gennaio 1945 furono abbattuti i cancelli del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenaue. Il 27 gennaio di ogni anno si celebra il ‘Giorno della Memoria‘ per non dimenticare cosa sia stata la Shoahin ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e di tutte quelle minoranze etniche, politiche e sessuali nei campi nazisti. Perché ricordare? Per assegnare alla storia un compito ben preciso: lavorare ogni giorno al processo culturale, sociale e civile affinché la prevenzione dei crimini contro l’umanità diventi costante e missione di ogni Paese nel mondo. In questi tempi cupi, è ancora più urgente il lavoro unitario, organico e trasversale di ri-educazione alla Storia. Le pagine nere che hanno segnato l’umanità intera sembrano, oggi, non avere nessun rilievo, nessun impatto, ogni volta che assistiamo ad un nuovo conflitto nel mondo e alla volontà di togliere ad un popolo la possibilità di vivere in pace nella propria terra. Faccio mie le parole del Presidente della Repubblica, così come la pronuncia dell’AIA, a riconoscere lo stato palestinese e ad interrompere il genocidio che si sta consumando a Gaza. Ricordando Giambattista Vico, sembra che gli uomini ricadano in maniera ricorrente “in nuove barbarie“. Gli orrori di oggi, che balzano agli onori della cronaca di tutti i Paesi del mondo, urlano a gran voce che non è più tempo di aspettare e che quei valori per cui l’Umanità progredisce devono trovare, con urgenza, sede stabile nella convivenza tra i popoli, nel dialogo e nella pace come strumento di benessere e sviluppo. Ricordare non basta. L’orrore della Shoah deve essere narrato, raccontato in tutte quelle sedi dove il ricordo può e deve diventare Memoria, altrimenti ogni evento sarà vano”.

Il Sindaco Davide Santonastaso

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